Gestione delle emozioni e bambini

da Paola
Gestione delle emozioni e bambini
Tempo stimato di lettura: 10 minuti

Analfabetismo emozionale

Bambini e gestione delle emozioni, è facile, se sai come farlo! Ti capita mai di rimanere intrappolato in uno stato mentale? Rimanere deluso o arrabbiato per ore? Triste e sottotono per qualche minuto o addirittura per tutto il giorno? La soluzione è qui!

Troppi adulti sono analfabeti emozionali. Quindi hai il dovere di aiutare tuo figlio ad acquisire questa competenza, per renderlo un adulto che abbia il pieno controllo della propria vita.

Ma come diciamo sempre, se tu stesso non rappresenti le caratteristiche che vorresti abbiano i tuoi figli, l’impresa sarà quasi impossibile. Per esempio se hai cattive abitudini alimentari, il primo lavoro da fare è su te stesso, prima di lavorare sui tuoi figli.  Se fumi, a poco conteranno le prediche sulla nocività di questa cattiva abitudine. Tu sei l’esempio, tu sei il mentore dei tuoi figli. Le parole le porta via il vento. I tuoi gesti e le tue azioni quotidiane, diventano il vero libro della vita che tuo figlio avrà impresso nella mente anche quando sarà adulto!

Torniamo a noi…

Per sentirti bene, bastano pochi secondi! Se leggerai questo articolo fino alla fine, ti insegneremo due tecniche sbalorditive, per attivare in qualche secondo, uno stato emozionale sereno e potenziante! Affinché tu ed i tuoi bambini, possiate vivere una vita al 100 %, appagante e felice.

Purtroppo a scuola, certi argomenti vengono solamente sfiorati. In questo caso come in altri, se non sarai tu, genitore brillante, ad informarti, nessuno educherà alla gestione delle emozioni tuo figlio. Questo argomento, è uno dei più importanti, per la crescita personale del tuo bambino e potrà realmente fare la differenza, soprattutto sul lungo periodo! Se i tuoi figli sono piccoli, li potrai già immettere nella corsia di sorpasso per la felicità. Se stai vivendo la fase preadolescenziale e adolescenziale, sicuramente gli potrai evitare di incappare anche in situazioni gravi, due tra queste alcol e droga. Si, non stiamo estremizzando di molto. Infatti come descrive nell’articolo a riguardo la Dott.ssa Paola Liscia, psicologa e psicoterapeuta, i ragazzi arrivano a voler provare le droghe per diversi motivi:

  • alterare gli stati di coscienza e espandere i livelli di consapevolezza personale;
  • sperimentare nuove sensazioni per ricercare una dimensione diversa da quella della quotidianità;
  • facilitare l’integrazione con amici;
  • rendere più soddisfacente l’immagine di sé;
  • rafforzare l’autostima, riducendo autovalutazioni negative;
  • aiuto per affrontare esperienze personali di disagio.

Questo il link di approfondimento dell’articolo completo.

Come vedi, tutte le motivazioni sono legate in un modo o nell’altro, alla gestione delle emozioni.

Un bambino a cui è stata insegnata,  sarà più sicuro di sé, caratteristica che aumenta l’autostima. Chi possiede autostima è solito ad avere la forza di dire “NO!”, quando serve. Essere consapevoli delle emozioni che si provano e la motivazione della loro comparsa, ci prepara allo step più importante. Gestire e cambiare le emozioni. Come capirai, chi ha questa capacità, difficilmente si troverà a dover affrontare ore consecutive immerso in stati emozionali depotenzianti e dannosi, come paura, angoscia e collera. Chi padroneggia le proprie emozioni, avrà il mondo sul palmo di una mano.

Diverse emozioni, diversi risultati!

Vuoi essere padrone o schiavo delle tue emozioni?

Vuoi essere padrone o schiavo delle tue emozioni?

L’80% delle scelte che facciamo nella vita sono dettate da come ci sentiamo in quel momento. Quindi la gestione delle emozioni è importantissima! Prova a pensarci! Stessa situazione, con sentimenti diversi crea risultati anche opposti!

“Il giorno che morì mio padre, un venditore ambulante voleva persuadermi a comprare dei fazzoletti di carta…rifiutai e facendosi insistente, lo allontanai in malo modo, essendo ovviamente in preda a tristezza e angoscia per il fatto appena accaduto.

Qualche anno dopo, alla nascita di mio figlio, si ripresenta la scena, stesso parcheggio di ospedale, stessa giornata soleggiata ma con la differenza che questa volta il mio stato emozionale era al settimo cielo! Potrai immaginare che alla sua proposta di vendita, non solo comperai i fazzoletti, ma lasciai pure la mancia!” – Dario –

Come anticipato, la stessa situazione ma con stato d’animo diverso, cambierà il risultato. Prova ad immaginare tuo figlio che davanti ad un compito in classe oppure un’interrogazione orale, in preda a paura e panico, di colpo si blocca. Ottenendo un risultato mediocre paragonato alla sua reale preparazione. Un bambino a cui insegnerai a controllare le proprie emozioni, invece, davanti ad una prova d’esame, richiamerà a sé stati emozionali, quali coraggio ed entusiasmo ed il suo risultato sarà eccellente! Magari, questa volta, anche se la preparazione non era delle migliori!

D’altronde abbiamo avuto tutti il compagno di classe che senza studiare, riusciva a rimanere calmo e tirar fuori dal sacco qualche cosa per cavarsela! Anche tu? Questo tuo compagno, consapevolmente o meno, sapeva padroneggiare le proprie emozioni invece di esserne schiavo!

Vuoi essere padrone o schiavo delle tue emozioni? A tuo figlio cosa vuoi trasmettere? 

Quello che sei, lo trasmetterai a tuo figlio, quindi il primo lavoro che dovrai fare è su te stesso.

Gestione delle emozioni con il movimento del corpo

La gestione delle emozioni è realmente possibile!  Il primo tassello che ti servirà per liberare il tuo potenziale di genitore brillante è la conoscenza. La fisiologia del nostro corpo crea le emozioni che proviamo! Prova a pensarci! Qualsiasi cosa tu stia facendo in questo momento, chiediti che emozione ti stia attraversando. Qualsiasi sentimento ti pervada, lo puoi cambiare in pochi secondi. Proviamo!

La fisiologia del corpo crea le emozioni che proviamo

La fisiologia del corpo crea le emozioni che proviamo

Alzati dalla sedia, piedi all’altezza delle spalle ed inizia a saltare verso l’alto! Ora alza le mani al cielo e stampati un bel sorriso sulla faccia! Salta per trenta secondi e poi fermati.

Come ti senti?

Sicuramente ti sentirai più sereno e pieno di energia! 

Il movimento e la velocità che hai creato trasformano il modo in cui ti senti! Quindi il modo in cui utilizzi il tuo corpo, incide sulle tue emozioni! Per questo motivo, chi è triste ed amareggiato, ha spalle curve, braccia dritte lungo i fianchi e voce pacata.  Invece, immagina un super eroe! La sua postura “a petto in fuori”, ben eretto, sguardo alto e fiero e respirazione profonda, indurranno di certo ad emozioni di coraggio e forza! Tu come vuoi sentirti? Come vuoi che si senta tuo figlio prima di un’importante sfida? Bloccato dall’ansia oppure coraggioso e con grinta?

Puoi insegnare a tuo figlio ad usare la sua fisiologia per affrontare al meglio le prove della vita, ma prima dovrai essere tu a diventare la persona con queste brillanti caratteristiche! Non puoi pretenderlo, se non ti metti in gioco per primo. Nell’educazione serve coerenza tra quello che dici e quello che fai.

Vediamo step by step i tre passi per gestire e cambiare le emozioni:

  1. Consapevolezza. Ogni cambiamento passa per la consapevolezza. Da questo momento in poi, soffermati a riflettere su come ti senti. In questo momento sei triste? Felice? Arrabbiato? Sicuro di te stesso? La stessa cosa puoi iniziare a chiederla a tuo figlio, già dai tre anni, fagli capire cosa vuol dire cognizione dei suoi sentimenti. Insegna che non esiste solo “bene” e “male”, come risposta alla domanda “Come stai?”. Allarga la sua conoscenza delle emozioni!
  2. Sofferma la tua attenzione sul legame tra le emozioni che provi e le posizioni del corpo. Ad esempio: in questo momento sono triste e ho voce bassa e le spalle curve. Oppure: in questo momento sono felice e noto come la mia postura sia ben eretta e i miei movimenti più veloci ed energici. Puoi introdurre questi insegnamenti a tuo figlio, già facendogli notare, la fisiologia di un compagno di asilo/scuola che quella mattina era amareggiato per un evento.  Poi a poco a poco, passare a fargli notare la sua fisiologia del corpo, quando sarà legata ad una evidente emozione.

    Assumi una fisiologia da super eroe per sentirti forte e coraggioso!

    Assumi una fisiologia da super eroe per sentirti forte e coraggioso!

  3. Agire. Terzo punto, il più importante. A nulla serve la consapevolezza e la conoscenza se poi non è supportata dall’azione. Devi assolutamente cogliere ogni occasione che hai per cambiare ogni tuo stato emozionale depotenziante per sostituirlo con uno potenziante! Un metodo che puoi utilizzare con tuo figlio per questo step, è proprio quello del “supereroe”. Qual’ è il suo supereroe preferito? Batman? Fagli vedere un’immagine in cui la postura di Batman infonda emozioni potenti e positive. Fallo mettere in quella postura e chiedi come si sente giocando sul fatto che quella è la postura di Batman! Ora, forza e coraggio sono alla sua portata! Da questo momento in poi, ogni volta che gli serviranno questi sentimenti li avrà sempre con se.

Questo metodo è tanto semplice quanto efficace e sarà quello che farà la differenza nella tua quotidianità e quella di tuo figlio! Da questo momento hai uno strumento estremamente efficace per essere l’artefice delle tue emozioni e del tuo destino anziché essere in balia di esse! Fai tua questa tecnica di programmazione neurolinguistica, e trasmettila a tuo figlio, già dai tre anni la potrai introdurre a piccole dosi. Dai sei anni in poi cambierai totalmente il suo approccio alla vita! Davanti ad una situazione di pericolo, il fatto di decidere di sentirsi coraggioso e forte anziché bloccato dall’insicurezza e frustrazione, sarà la chiave per una vita serena ed appagante; sarai tu il suo mentore, questo, il fatto più importante.

Gestione delle emozioni con le parole

“Parole…Vengono usate per farci ridere o piangere. Possono ferire o guarire. Ci offrono speranza o devastazione. Una scelta efficace di parole può destare in noi le emozioni più positive. Una scelta sbagliata può altrettanto rapidamente distruggerci. Facciamo una scelta inconsapevole delle parole che usiamo, come sonnambuli in mezzo al fascio di possibilità a nostra disposizione. Pensate al potere che le vostre parole possono esercitare, se solo le scegliete con intelligenza”

Antony Robbins, life coach di fama mondiale, formatore motivazionale e di PNL dal suo libro

Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario“.

Le parole possono farti sentire leone o gazzella

Le parole possono farti sentire leone o gazzella

Ci sono parole che ti faranno sentire forte come un leone ed altre ti intimoriranno come un agnellino.

Ognuna crea un’emozione diversa.

Ti succede mai di essere arrabbiato e frustrato a tal punto che l’unica cosa ovvia per sfogare questa rabbia sembra sia imprecare, utilizzando un linguaggio forte, che non fa altro che generare un circolo vizioso che non ti allontana da questo tornado di emozioni negative?  Anzi, come ogni tornado che si rispetti, una parola dopo l’altra vieni travolto e difficilmente riesci ad interrompere questo vortice che ti tira giù a fondo.

Prova ad immaginare di sostituire una parola che pronunci quotidianamente. Un’imprecazione pesante, che usi quando hai i nervi a fior di pelle dalla rabbia, rimpiazzala con una affermazione tipo questa: “Porca paletta!” Adesso, tu immagina il momento esatto nel quale ti senti incazzato a tal punto da essere pronto ad imprecare e spaccare tutto…ed invece esclamare: “PORCA PALETTA!” Forse ti scapperà da sorridere, ma questo esempio è sicuramente quel che ci vuole per farti capire la forza che hanno le parole sulle tue emozioni.

Essere per trasmettere

Essere il miglior esempio

Essere il miglior esempio

Per educare alla gestione delle emozioni i bambini, devi essere tu, la prima persona in grado di farlo! Abbiamo visto che potere hanno le parole. Per questo, devi stare ben attento al tuo vocabolario e a quello di tuo figlio. Se saprai decidere intelligentemente ogni parola, vivrai in uno stato di benessere costantemente! È ovvio che le cattive giornate ci saranno, questo fa parte della vita ma la tua conoscenza e la tua brillantezza nel mettere in pratica tutti i consigli esistenti all’interno del nostro blog, ti permetteranno di affrontarli al meglio!

Ad esempio, nelle giornate dove tutto sembra andare storto, puoi sostituire le parole che utilizzi abitualmente con altre, dall’effetto molto meno negativo e depotenziante!

Anche il questo caso tre sono gli step per riuscire ad utilizzare questo strumento al meglio.

  1. Consapevolezza. Come per la fisiologia, l’uso delle parole deve passare per una fase dove ti rendi conto delle parole che utilizzi e come ti senti quando le pronunci.
  2. Sostituzione. Fai un elenco delle parole che ti creano emozioni negative e di lato scrivi come decidi di sostituirle. Ad esempio: “stanco morto” può diventare, “sono un po’ stanco”. Prova a rimpiazzarle e ti renderai conto dell’impatto emotivo scatenato dentro te. Ora scrivi subito la tua lista e se tuo figlio è abbastanza grande per poter scrivere, è un esercizio che potete fare insieme!

Esempio:

Espressione che innesca emozioni negative Sostituzione per abbassare l’intensità negativa
Incazzato nero Leggermente seccato
Frustrato Deluso
Arrabbiato Alterato
Stanco morto un po’ stanco
Esausto Da ricaricare
Depresso Non proprio al massimo
Ansioso In attesa

3. Azione. Come sempre è l’azione a far cambiare le cose. Da questo momento in poi, niente più scuse. Da                                questo momento puoi essere il capitano nella gestione delle tue emozioni, senza più sentirti in balia di esse.                              Trasmetti i risultati nel gestire le emozioni ai tuoi figli e gli garantirai un futuro dove faranno la differenza!

Per introdurre questo metodo a tuo figlio, gradualmente, quando gli sentirai pronunciare una parola, che secondo il tuo parere può essere migliorata (emozionalmente parlando), cercatene insieme una che faccia la differenza! Se farai tua questa abitudine, del calibrare con intelligenza ogni parola, vedrai che dopo un mesetto, per la tua mente sarà normale l’attenzione verso un linguaggio rivolto all’eccellenza.

Siamo giunti alla fine di questo articolo, ma di certo, solo all’inizio del tuo percorso di crescita personale. Ricorda che per crescere figli brillantemente, devi diventare una persona brillante! Esistono altri modi per attivare emozioni positive in un’attimo e ancora più potenti! Ma le vedremo passo dopo passo nei prossimi articoli. Se non l’hai ancora fatto, ISCRIVITI SUBITO alla newsletter per ricevere (una volta al mese) direttamente le news!

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Buona vita, a presto!

Dario e Paola.

 

 

 

 

 

 

 

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